Il gatto siberiano secondo le tradizioni e i luoghi comuni è un animale assolutamente indipendente, solitario, che sa perfettamente badare a se stesso e non ha quindi bisogno di nessuno.

Ma noi “siberianisti” alla tradizione crediamo poco. Sappiamo bene che sbaglia in pieno e che le dicerie sul conto del gatto siberiano sono del tutto inesatte.

Vivendo con loro ci si accorge che sa essere il più tenero dei compagni, che è capace di delicate attenzioni nei confronti di chi gli vuol bene. E che, in un certo senso, è anche “dipendente” dalle nostre coccole e dalle comodità alle quale lo abbiamo abituato.

I siberiani, se vi sono costretti, si arrangiano a fare tutto. E’ certo. Ma non è detto che stiano, per questo, bene. Sappiamo che hanno le loro preferenze, che amano i piccoli lussi di casa come ad esempio la poltrona per dormire, la ciotola sempre piena di croccantini, le ginocchia dell'umano prediletto dove accoccolarsi. Anzi, questo è l’aspetto di loro che amiamo di più: ci piace pensare ai nostri gatti come a teneri cuccioli che non possono fare a meno delle nostre cure.

E allora sotto con queste cure! Viziamoli!  Prendiamoci sempre più a cuore le piccole necessità del nostro amico, aiutiamolo nelle attività di ogni giorno: è il nostro modo per dimostrargli che gli vogliamo bene.

ImmagineCardatore

Il gatto siberiano ha un pelo semilungo molto folto, ricco di sottopelo.
Per questa ragione è facile mantenerlo pulito e bello perchè difficilmente la sua pelliccia si annoda. 
In ogni caso è bene almeno 1 volta a settimana prendersi cura del suo manto. 
Data la tipologia di pelo consigliamo di usare un cardatore per rimuovere sistematicamente tutto il pelo morto, è sufficiente passare 2 o 3 volte con mano leggera il cardatore sull'intero corpo del nostro gatto facendo attenzione alla zona delle orecchie, dei genitali e della pancia.

ImmaginePettine a denti metallici

Dopo aver rimosso tutto il pelo morto dal vostro siberiano potrete passare all'uso di un pettine a denti metallici.
E' particolarmente consigliato per i manti lunghi o semilunghi per sbrogliare i nodi formatisi. In genere nel siberiano i rari nodi si concentrano sotto le ascelle e nei cosìdetti "calzoncini", ossia la zona molto pelosa delle zampe posteriori sopra il ginocchio.

Prendiamo perciò l’abitudine di controllare se i suoi occhi e le sue orecchie sono in ordine. È facile rendersene conto perché occhi e orecchie sono tra le parti più esposte e ben visibili del suo corpo. Parti che possono riempirsi di impurità con il caldo estivo, con la polvere sollevata dai caloriferi in inverno. Perciò, a meno che non si tratti di qualche malattia che necessita del controllo di un veterinario (e in questo caso vedremo il gatto lacrimare moltissimo oppure grattarsi con frenetica insistenza le orecchie e scrollare la testa) possiamo assicurare al siberiano un’ottima pulizia usando semplicemente cotone e acqua tiepida.

Inumidiamo un batuffolo di ovatta o una garza sterile con acqua tiepida, e poi passiamolo sull’occhietto del micio, evitando però il globo oculare. La sporcizia si ferma generalmente nell’angolo interno dell’occhio, vicino al nasino.

Anche per le orecchie usiamo dell’ovatta, o un bastoncino di cotone (non usare il cottonfioc) bagnato con acqua, o con un olio neutro (quello per esempio per detergere i neonati). Dedichiamo però la pulizia solo al padiglione auricolare e non cerchiamo mai di inserire nulla in profondità. Quella è un’operazione delicatissima, da lasciare fare al veterinario. Detergere la punta delle orecchie e la piega che si trova sul lato esterno del padiglione, dove è facile che si nasconda dello sporco, è sufficiente a garantirgli una perfetta igiene.

E se per caso il suo pelo è davvero sudicio? Allora si rende necessario il bagnetto, ma in questo caso si deve fare molta attenzione: fare il bagno al gatto è questione di arte.

Ha dalla sua una notevole predisposizione all’acqua. Provate per esempio a lasciare un rubinetto aperto in presenza di un gatto siberiano e preparatevi ad asciugare gli schizzi d'acqua che lui provocherà giocando con il flusso! Lavarlo però è ben altra cosa. E' necessario abituarlo dai 4 mesi in poi al bagnetto accarezzandolo e parlandogli per tutto il tempo per tranquillizzarlo. Si tratta di un' "operazione diplomatica". Prima di iniziare a lavarlo ricordatevi di pettinarlo per bene rimuovendo il pelo morto che rimane incastrato sul suo corpo col cardatore e successivamente passate il pettine a denti stretti. Importantissima è la temperatura dell’acqua: deve essere attorno ai 38 gradi, cioè come quella corporea del gatto. Mai usare acqua fredda. 
Altra regola principe, lo shampoo. Deve essere neutro, come quello per bambini, oppure è bene usare un detergente specifico per il pelo degli animali. Insaponiamo il pelo evitando accuratamente la testa, e infine risciacquiamo e asciughiamolo con molta cura.